lunedì 28 marzo 2011

1952 – Il primo titolo Ferrari


Nell’immagine, Silverstone, 19 luglio 1952, G.P. di Gran Bretagna.
Alberto Ascari (n. 15), precede Piero Taruffi (17) e Nino Farina (16).
Sullo sfondo, Enzo Ferrari e Alberto Ascari sul muretto dei box di Monza, alla vigilia del G.P. d’Italia.


L’Alfa Romeo aveva egemonizzato con Nino Farina e con Juan Manuel Fangio le prime due edizioni del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1, disputatesi nel 1950 e nel 1951. Ma la famosa Alfetta 158-159 – un litro e mezzo di cilindrata con compressore – era stata messa a dura prova e sconfitta in qualche corsa del 1951 dalle monoposto Ferrari tipo 375 F1 (quattro litri e mezzo ad alimentazione atmosferica). Sta di fatto che, in vista del 1952, l’Alfa Romeo annunciò il suo ritiro dalle competizioni, motivato da problemi di bilancio e da non confessate ma indubitabili pressioni politiche: l’industria milanese, di proprietà dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), era paragonabile in pratica a una specie di ente parastatale. A ciò si aggiunga il fatto che la Maserati attraversava un periodo di serie difficoltà e che la BRM non era ancora in grado di gareggiare in condizioni di affidabilità accettabili, sicché Ferrari era rimasto in pratica il solo costruttore che poteva garantire la presenza in corsa di una Formula1 competitiva. Come è facilmente intuibile, gli organizzatori dei Gran Premi vennero a trovarsi in una situazione veramente problematica e fu per questo che aprirono le loro gare alle monoposto della Formula 2, macchine che in base al regolamento potevano utilizzare motori sovralimentati fino a 500 cm3 oppure – come si verificò nella totalità dei casi – aspirati fino a 2000. E la Federazione Internazionale dell’Automobile non poté che fare di necessità virtù, ratificando tale scelta.
A Maranello, il responsabile tecnico Aurelio Lampredi mise a punto la 500 F2 (1984 cm3, 185 CV) che aveva esordito vincendo il G.P. di Modena con Alberto Ascari il 23 settembre 1951 e che era destinata a dominare per due anni la scena agonistica internazionale. Prima Ferrari azionata da un motore a 4 cilindri in linea, dotata di un’ottima accelerazione, stabile, maneggevole, resistente, nel 1952 vinse sette gare del Mondiale su otto, ossia tutte quante ad eccezione della 500 Miglia di Indianapolis, che all’epoca – dal 1950 al 1960 – era valevole per il Campionato e alla quale la Ferrari prese parte senza fortuna, con Ascari al volante di una versione potenziata della 375 F1. Piero Taruffi si aggiudicò il G.P. di Svizzera mentre Ascari era impegnato, appunto, nella trasferta americana, dopodiché «Ciccio», tornato al di qua dell’Atlantico, non ebbe più rivali e si impose in tutte le rimanenti gare della stagione, ossia Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda e Italia, conquistando per sé e per il Cavallino rampante il primo titolo iridato.
Fonte: Gianni Cancellieri, giornalista e storico dell’automobile.

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